The inauguration ceremony for the new bridge reminds us that it’s possible to overcome political obstacles and bureaucracy to move past tragedy efficiently

by Grace De Agazio

Aug 04 2020

Per ricordare i tre anni dal tragico crollo del ponte Morandi di Genova, avvenuto il 14 agosto del 2018, che causò 43 morti e 11 feriti e i due anni circa dall’inaugurazione del nuovo viadotto sul torrente Polcevera, su un progetto dell’architetto Renzo Piano, avvenuto il 3 agosto del 2020, pubblichiamo l’articolo della lericina Grace De Agazio su quest’ultimo avvenimento, pubblicato da La Voce di New York in inglese.

QUI SOTTO TRADUZIONE DELL’ARTICOLO

Il Ponte San Giorgio di Genova, nelle Parole di Renzo Piano: “Un Ponte da 
Amare”…

La cerimonia di inaugurazione del nuovo ponte ci ricorda che è possibile eliminare gli ostacoli politici e burocratici per superare efficacemente la tragedia
Il Presidente della Repubblica Mattarella il sindaco di Genova Bucci e il presidente della Regione Liguria Toti durante la cerimonia
Mentre scrivo sono già apparsi numerosi articoli, a livello nazionale e internazionale, sull'inaugurazione del ponte di Genova San Giorgio, ognuno articolando i dettagli della cerimonia, le caratteristiche principali del ponte e la presenza di molte figure governative e politiche italiane.
Io invece vorrei descrivere la cerimonia mettendo in evidenza alcune parole ispiratrici del vincitore della progettazione Architetto Renzo Piano, figura chiave dell'architettura degli ultimi cinquant'anni.
Piano ha detto che questo ponte è stato il più straordinario “cantiere” della sua vita per tanti motivi: l'energia e la passione delle persone che l'hanno progettato e costruito con rapidità ma allo stesso tempo senza fretta, il connubio tra mai dimenticare la sofferenza per una tragedia e la necessità di superarla, l'edificazione di un ponte come segno di pace, l'orgoglio, la generosità, la solidarietà tra le maestranze, la luce e il vento che giocano con il ponte. E ben consapevole che questo ponte nasce da una tragedia che non sarà mai dimenticata, Piano desidera che sia amato.
 Casualmente, la data scelta per la cerimonia, il 3 agosto, ricorda un'altra data importante per la città di Genova e per il mondo. Il 3 agosto 1492 Cristoforo Colombo, originario di Genova, salpò da Palos, in Spagna, per il suo primo viaggio verso quello che sarebbe stato, inaspettatamente, il Nuovo Mondo.
Genova è una città che si è persa in tante tragedie ma ha trovato, nel suo carattere resiliente e discreto, la straordinaria energia ed efficienza per ricostruire facendo valere le straordinarie qualità della tradizione italiana: esperienza e competenza.
Oggi questa cerimonia non è stata solo una pietra miliare della storia delle infrastrutture, ma ha scoperto capacità in grado di superare le difficoltà di intrighi politici e burocratici che tante volte sono stati citati come ostacoli alla crescita dell'Italia. La collaborazione tra impresa privata e amministrazione pubblica di questo progetto ha dimostrato, quasi per la prima volta in Italia, che questi ostacoli possono essere superati.
Sul piano politico, anche il sindaco di Genova Marco Bucci e il governatore ligure Giovanni Toti hanno svolto un ruolo di primo piano, ideando la chiave per superare tutti gli ostacoli e i problemi, affrontando tutte le questioni insieme e non l'una contro l'altra per qualche questione politica.
L'auspicio ora, per il futuro di questo grande Paese che è l'Italia, è che il modello e l'impianto immaginato per il ponte di Genova San Giorgio possano essere replicati nell'immediato futuro dove e quando serva per il potenziamento delle infrastrutture, con lo snellimento delle procedure burocratiche, la tempestiva della pianificazione e la sua efficienza.
Grace De Agazio