Oggi, acquistare su Internet è sempre più semplice: basta un click. Ma scegliere è un altro discorso!

Spesso affidarsi esclusivamente alle valutazioni non è la scelta migliore. Mettiamo che vogliate comprare un libro con una valutazione alta. Supponiamo però che vogliate essere sicuri del vostro acquisto e, visto che avete un po’ di tempo a disposizione, decidiate di leggere tutte le recensioni. Quelle positive elogiano i tempi di consegna: “Il libro è arrivato in anticipo”, l’integrità del prodotto: “Il libro è in condizioni perfette” o la sua estetica: “La copertina è un capolavoro” mentre le poche recensioni negative criticano esclusivamente il contenuto del libro. Lo comprereste comunque? Probabilmente no.

Allo stesso tempo, l’oppo-sto è altrettanto fattibile. Immaginiamo, ad esempio, che siate interessati a un libro che però ha una valutazione bassa. Quando andate a leggere le recensioni negative scoprite che riflettono giudizi snob sull’autore: “Era un piccolo borghese arrivista”, sull’obbligo accademico di leggere il testo: “Ce l’hanno propinato a scuola”, oppure su quanto sia lungo il libro: “Non finiva mai” mentre le poche recensioni positive che ci sono elogiano una trama accattivante e la qualità della scrittura. Lo comprereste? Probabilmente si.

Il numero di valutazioni

è una garanzia?

Che un libro appena uscito abbia cinque stelle su cinque e solo una decina di recensioni è plausibile. Il voto è stato dato dai fan accaniti dell’autore che gli comprerebbero anche la lista della spesa se lo scrittore la pubblicasse; sono di parte e non lo nascondono. Ma che un libro uscito da mesi abbia centinaia di valutazioni massime è statisticamente improbabile e dunque molto più sospetto. Specialmente poi se le recensioni che le accompagnano sono talmente brevi da non offrire dettagli sul testo ad es: “fanta-stico!”, “geniale!”, “bellissimo!”. In questi casi, è lecito dubitare che i recensori abbiano effettivamente letto il libro. Dopotutto, una persona da cinque stelle su cinque, dovrebbe avere abbastanza entusiasmo per spiegarci anche il perché.

In teoria, un libro con migliaia di valutazioni dovrebbe compensare i giudizi sia positivi sia negativi che non abbiano niente a che fare con il testo e scontare l’ef-fetto di coloro che parlano bene o male del libro senza averlo mai letto. Secondo questa logica, più alto è il numero di recensori, più è affidabile la valutazione. Ma anche qui ci sono eccezioni. Ad esempio, un libro della destra alternativa americana potrebbe avere quasi esclusivamente valutazioni alte perché solo persone con quella particolare fede politica lo comprerà. In questi casi, le recensioni non rispecchiano un consenso popolare della qualità del testo, ma l’apprez-zamento da parte dei membri di una nicchia chiaramente di parte.

Inoltre, a differenza del passaparola, le valutazioni che vediamo su Internet sono fatte da persone che non conosciamo e spesso per ragioni che non sono sempre trasparenti, specialmente visto che alcuni produttori e venditori offrono sconti a coloro che scrivono recensioni positive. Nel caso dei libri, leggere una sample gratuita dei primi capitoli dovrebbe aiutarci a decidere, ma nel caso di altri beni o servizi la cosa è più complicata perché dobbiamo comprare “a scatola chiusa”.

E la ristorazione?

In rete, non compriamo solo testi o prodotti ma anche servizi come, ad esempio, dove mangiare e anche qui, come per i libri, le valutazioni vanno prese con le pinze. Mettiamo che consultiate Trip Advisor dove trovate un ristorante nuovo non troppo distante con una valutazione media. Lo prenotereste? Probabilmente no! È più probabile che cerchiate un locale con una valutazione più alta. Ma supponiamo che abbiate la pazienza di leggere tutte le recensioni e scopriate che quelle negative rimarcano la difficoltà di raggiungerlo: “Non ci sono indicazioni”, di parcheggiare: “Bisogna lasciare la macchina lontano” e di mangiare all’aperto: “Abbiamo mangiato in terrazza e si moriva di caldo” mentre quelle positive elogiano la qualità del mangiare e del servizio. Visitereste il ristorante? Probabilmente sì, specialmente se sapete usare Google Maps, se non vi spiace fare due passi prima e dopo cena e se non insistete col mangiare all’aperto a Ferragosto.

Un altro problema legato all’affidabilità delle votazioni nella ristorazione è che a volte chi da una valutazione bassa a un ristorante non lo fa perché il mangiare o il servizio non sono all’altezza delle sue aspettative. Lo fa perché è stato obbligato ad essere in quel locale per celebrare il compleanno o il successo di qualche parente o collega che non gli sta a genio. In queste situazioni, il recensore non è predisposto a una valutazione obiettiva e dunque troverà sempre qualcosa da ridire.

Come le valutazioni hanno migliorato la ristorazione

In generale però, l’era digitale e la capacità di lasciare recensioni su dove mangiare ha alzato la qualità media della ristorazione.

Se una volta un turista poteva essere ingannato nel mangiare in un posto di qualità infima, oggi, con la miriade di piattaforme dove si può lasciare una recensione, il locale avrebbe vita breve.

Il valore delle

valutazioni estreme

Ma torniamo all’esempio del libro. Se le valutazioni servono, è anche vero che non tutte hanno lo stesso valore. Ad esempio, mettiamo che vogliate acquistare un libro e ce ne siano solo due: una è cinque stelle su cinque e l’altra è solo una stella su cinque. Finché non le leggerete entrambe, darete lo stesso peso alle due valutazioni e questo non vi aiuterà a decidere se comprare o meno il libro. Se nel leggerle scoprite che uno dei due recensori non sa scrivere, la sua valutazione sarà meno credibile. Dopotutto, è difficile credere che una persona incapace di esprimersi possa avere capito il libro abbastanza bene da dargli un voto obiettivo. Questo al di là del fatto che la classificazione abbia dato al testo una stella o cinque.

Il mio consiglio dunque è di tenere in conto la valutazione media ma anche di leggere sempre le recensioni di coloro che danno le migliori e le peggiori valutazioni perché spesso sono queste che potranno indirizzare meglio la vostra scelta.

Aubrey Hill

(aubrey.hill@bizenglishsrl.com)