Un blog francese (https://didierlong.com/2015/12/20 (di cui pubblichiamo integralmente il riferimento sulla nostra pagina Facebook Lerici In) riporta una ricerca dal titolo Des canons juifs de Lerici pour les Corses (Cannoni ebrei da Lerici per i Corsi), dove si fa riferimento all’opera monumentale di Francesco Poggi “Lerici ed il suo castello”. Lo storico e matematico che dagli archivi genovesi ha tratto una mole immensa di documenti sul suo paese riporta infatti che, negli anni 1507 e 1508, furono qui fusi dei grandi cannoni di bronzo poi trasferiti in Corsica uno per uno, per ridurre il rischio di un possibile naufragio.

In un documento del 1562 troviamo, sul territorio di Lerici, cognomi di ebrei sia sefarditi che ashkenaziti, come Antonius Spagnolus (ebrei dalla Spagna) e Simon Todechus, Petro Todecho (Todeschus? Tedesco), Simon De Bethel (Betèl in ebraico significa “casa di Dio”), Simon Balania, Bernardus Temenini (Temin è un cognome ebraico italiano comune)».

Nel 1562, la «Casa di San Giorgio» (in italiano nel testo), cioè il Banco di san Giorgio (“Società delle compere e dei banchi di san Giorgio” fondata nel 1407 dal consorzio dei portatori dei titoli del debito pubblico genovese, per la gestione delle imposte) «cedette il territorio di Sarzana alla Repubblica di Genova. Il Podestato / Castelliana di Lerici cadde sotto tale giurisdizione. La comunità ebraica di Sarzana aveva il suo consiglio di anziani ed era molto importante.

Numerosi documenti riportano arresti sui moli di ebrei che non portavano il distintivo giallo sul petto che li identificava. Fossero lavoratori oppure uomini d’affari, li si rinchiudeva nel castello fino a quando non avessero pagato una forte multa. Nel capitolo “Si trovano gli armatori ebrei Della Costa, Costa, Da Costa e … cognomi corsi” l’autore scrive: «Un documento genovese (Archivio di Stato di Genova, notaio Giovanni Battista Boccardo, filza 30) descrive le attività degli armatori e imprenditori ebrei di Lerici. Vi appare il mastro-proprietario in Lerici Francesco Pagano che dichiara, il 23 giugno 1711, di aver ricevuto dall’ebreo Gabriel Fonseca Della Costa, figlio del defunto Emanuel, 200 monete da investire nella costruzione di una felucca (piccole imbarcazioni destinate al cabotaggio) sulla spiaggia di Lerici. Il 29 novembre 1713 Gabriel ha dichiarato che un certo Abram Valerii era debitore di Francesco Pagano. Da questo testo traiamo la preziosa testimonianza dell’investimento nella costruzione ebraica di una felucca a Lerici. La spiaggia in questione è oggi Piazza Garibaldi.

I Della Costa erano una delle più importanti famiglie ebraiche della regione coinvolte nel grande commercio marittimo e nella costruzione navale e presenti anche in Corsica. Un Manoel Da Costa, descritto come “marrano”, risiede nel ghetto di Venezia nel 1608, sotto il nome ebraico di Mosè e un Masaod Abram Da Costa è un rappresentante della comunità ebraica di Genova, nel 1673.

L’ultima famiglia ebrea residente in via del ghetto fu quella di Salomon Funaro, originario di Livorno, che vi gestì un negozio di abbigliamento all’inizio del XX secolo». «Al giorno d’oggi» conclude l’articolo di Didier Long «Su 1.642.000 abitanti liguri tra i 530 e i 700 sono ebrei».

Maria Luisa Eguez