(da Lerici In di giugno 2013)

Da sinistra in alto: Cesare Crespiani (accompagnatore) – Enrico Medusei (lericino) – Roberto Grolla – Franco Reginato – Roberto Paolo Guglielmoni – Roberto Francesconi – In basso: Ruggero Del Corso – Alessandro Zancani – Natalino Dani – Federico Di Carlo (lericino) – Gianfranco Bellucci (“Gian Badera”, giocatore e allenatore). Mancano nella foto  Anatoli Pudva (Toly) – Elio Franco Fedi – Ezio Colombo (spezzino).

Sulle orme dei successi del Lerici Sport, che nel 1957 era salito in serie “A”, l’U.S. Santerenzina, nei primi anni ’60 fondò una squadra di pallanuoto sotto la direzione di Luigi Questa che all’inizio faceva anche da allenatore e giocatore. Per inciso Luigi Questa si è dedicato per tutta la vita al nuoto e alla pallanuoto, oggi è il “patron” del “Trittico Santerenzino” e all’età di 79 anni partecipa ancora alle gare di fondo della sua categoria.

La Santerenzina militava in serie “C” con scarso successo, ma nel 1964

Questo però ve lo faccio raccontare da un giornalista del- l’epoca Walter Designa:

A LERICI SI MORDONO LE MANI

Bellucci regista

della Santerenzina

“Si attendeva alla prova il Lerici Sport, che quest’anno era zeppo di giovani, gli assi – per motivi di bilancio – li ha lasciati agli altri. Ed invece ti spunta fuori la Santerenzina, squadra pur essa di zerbinotti di casa, ma ben lontana in fatto di statistica, dalle prestazioni fallimentari di uno e due anni fa. Ricominciare, in sostanza, volle dire farlo con consapevolezza: e così è stato, infatti la squadra fila perché comprende elementi “ad hoc” senza la falsariga dell’improv-visazione, atleti che smarcano e muovono, fanno gioco, ecco il segreto della Santerenzina.

Ma l’uomo che condiziona il gioco della squadra, che tiene le fila d’un rendimento ogni volta efficace e concreto, sia in fase difensiva che propulsiva, è indubbiamente Bellucci.

Diremmo anzi che il Bellucci è l’uomo del giorno, le sue prestazioni felicissime hanno scisso in due l’opinione pubblica lericina, determinando contrasti e diversità di opinioni.

Che è successo dunque? È  accaduto questo, che il giovanotto faceva parte del Lerici Sport. Prima dell’inizio del campionato, anzi qualche mese prima, Bellucci è stato ceduto alla Santerenzina. La disapprovazione è stata, per questo, biforme: perché ci si è privati – si dice – di un elemento validissimo e nel contempo si è commesso l’errore di dare alla Santerenzina un lericino purosangue come il Bellucci, il quale, vuoi perché ci sa fare, vuoi per l’innato senso di polemica che si accompagna di solito al risentimento degli “ex”, sta disputando il suo più brillante campionato”.

Purtroppo i nostri ragazzi non riuscirono a essere promossi in serie “B” perché persero l’ultima partita contro il “Genova-Nuoto” che vantava giocatori del calibro di Alessandro Ghibellini (classe 1947) che l’anno successivo giocò nella Pro Recco e in seguito partecipò a molte olimpiadi e vinse la medaglia d’argento a quelle di Montreal del 1976.

Per la cronaca l’anno successivo l’U.S. Santerenzina rinunciò alla pallanuoto e la squadra, sempre sotto la guida di Luigi Questa, giocò per i colori dell’Audax, società che prosegue ancora oggi in questa attività sportiva.

Sio-Ca’ (Alfredo Lupi)