Oasi di Pace tra arabi e israeliani
(da Lerici in di gennaio 2024)
Allo stato dei fatti una convivenza pacifica tra arabi ed israeliani sembra impraticabile eppure questa convivenza è possibile: ce lo insegna il villaggio Neve Shalom (Wāħat al-Salām in arabo), che si trova a pochi km a ovest di Gerusalemme. Il 5 novembre scorso il prof. Pietro Lazagna, al termine del suo excursus per l’Unitre lericina sulla situazione arabo israeliana dalle origini ai nostri giorni, ha accennato a padre Bruno Hussar (foto sopra) che ha creato questa realtà.
Noi per approfondire quest’argomento, che riteniamo importante in questo momento storico, abbiamo incontrato il prof. Lazagna per avere ulteriori delucidazioni. Ci siamo così visti di persona, scoprendo anche un’imprevista vicinanza abitativa. Qui di seguito la sintesi del suo intervento da noi integrato con la lettura de “Il folle sogno di Neve Shalom” a cura di Brunetto Salvarani, ed. Terra Santa:
Padre Bruno Hussar è stato una figura fondamentale nella creazione di Neve Shalom, Wāħat al-Salām , a circa metà strada tra Gerusalemme e Tel Aviv. Nato come André Hussar nel 1911 in Egitto da genitori ebrei, sino al liceo studiò al Cairo con compagni arabi, poi si trasferì per l’università a Parigi dove, con nello stomaco il problema delle sue radici etnicamente ebraiche e culturalmente islamiche, si convertì al cattolicesimo, divenendo nel 1950 sacerdote domenicano con il nome di Bruno.
Dopo alcuni anni il padre provinciale, Albert-Marie Avril, gli confidò il suo desiderio di aprire nel settore ebraico di Gerusalemme un centro di studi sull’ebraismo, analogo al centro domenicano di studi islamici del Cairo. Hussar si trasferì così in Terra Santa dove approfondì la sua conoscenza dell’ebraico divenendo cittadino israeliano. Sotto il pontificato di Giovanni XXIII viene chiamato nel 1965 ad affiancare al Concilio Vaticano II il cardinale Augustin Bea nell’elaborazione del “testo ebraico”, divenuto poi il 4° paragrafo della Dichiarazione Nostra Aetate.
Tornato in Israele, poiché non ci si poteva occupare di tutti i conflitti, Hussar restringe la sua attenzione alle due etnie che nello Stato d’Israele si fronteggiano come nemiche e comincia a sognare un villaggio nel quale ebrei e arabi palestinesi vivano nell’uguaglianza, nella pace, nella collaborazione e nell’amicizia. Fondata nel 1974 (foto sopra)), l’utopia di Bruno Hussar non tarda, fra mille ostacoli, a trasformarsi in realtà. La sua creazione è stata ispirata dalla visione di individui desiderosi di costruire un luogo dove la diversità religiosa e culturale potesse divenire una forza, anziché una fonte di conflitto.
Neve Shalom Wāħat al-Salām , è un villaggio unico in Israele, dove ebrei e musulmani convivono in armonia, sfidando le divisioni culturali e religiose che spesso caratterizzano la regione. Il nome stesso, che significa “Oasi della Pace” sia in ebraico che in arabo, riflette l’audace missione di questo luogo speciale, che è quella di creare un ambiente in cui ebrei e musulmani possano vivere insieme, apprendere gli uni dagli altri e condividere le loro tradizioni. Gli obiettivi del villaggio includono la promozione del dialogo interculturale, la comprensione reciproca e la costruzione di relazioni solide basate sulla fiducia.
Le residenze, le scuole e le aree comuni sono progettate per promuovere la condivisione e il coinvolgimento reciproco. Neve Shalom è un centro di innovazione sociale. Progetti educativi che coinvolgono bambini di entrambe le comunità, eventi culturali che celebrano le festività di entrambe le tradizioni e attività sociali che creano occasioni di incontro sono solo alcune delle iniziative condivise che rendono questo luogo unico.
Il percorso di Neve Shalom non è stato privo di sfide, tuttavia, la comunità ha dimostrato una notevole resilienza nel superare le barriere culturali e religiose. I successi nel promuovere la comprensione reciproca sono testimonianza del potenziale di coesistenza pacifica.
Neve Shalom non è solo un’entità isolata ma svolge un ruolo cruciale nell’ispirare altre comunità a seguire il suo esempio. In un mondo dove le divisioni sembrano prevalere, la convivenza tra diverse comunità resta comunque possibile. Il villaggio continua a dimostrare che la pace e l’armonia possono prosperare quando la volontà di comprendere e accettare le differenze prevale sulle divisioni del passato. La sua storia è un richiamo potente a ciò che può essere realizzato quando le persone si uniscono per un obiettivo comune: la costruzione di un futuro in cui la diversità è celebrata e la pace è coltivata con impegno e rispetto reciproco.
Bruno Hussar è scomparso nel 1996, ma il suo spirito e la sua visione vivono attraverso l’Oasi della Pace.
Pietro Lazagna
Sandro Fascinelli