(da lerici In di novembre 2023)
Il mese scorso avevamo introdotto l’incontro svoltosi a Lerici il 19 agosto 2023 dal titolo Dal Golfo alla Grande Muraglia pubblicando l’intervista a Stefano Stefanini, questo mese è l’ambasciatore Luca Ferrari, che ha dialogato con lui sulla geopolitica internazionale, ad essere l’intervistato. Luca Ferrari, ambasciatore prima in Arabia Saudita e poi in Cina durante il periodo della pandemia, oggi è sherpa G7/G20 per la premier Giorgia Meloni (ndr. Con il termine sherpa si indica un diplomatico rappresentante personale di un capo di Stato o di un capo del Governo che prepara un vertice internazionale, come quelli del G7 e del G20, e negozia la dichiarazione finale dei leader).
D.: Da ambasciatore a Sherpa G7/G20. Cosa ha significato per lei questo cambiamento?
R.: Innanzitutto per me è stato un grandissimo onore che la presidente del consiglio Giorgia Meloni mi abbia chiesto di prendere questo ruolo di suo sherpa G7/G20 in un anno molto particolare perché la presidenza del G7 nel 2024 sarà italiana; si svolgerà in Puglia quella dei capi di Stato, ma il G7 è una macchina molto più complessa e ci saranno 15/18 riunioni ministeriali che si svolgeranno in tutta Italia. Il ministro degli Esteri, per esempio, ha già annunciato che andrà a quella di Capri ma le riunioni del ministro degli Esteri sono due, non so ora dove faranno la seconda; poi ci saranno anche due riunioni del ministro delle finanze. Il G7 sarà ovunque in Italia le riunioni ministeriali saranno al nord come al sud e tutta la penisola verrà coinvolta in questo evento internazionale. Il luogo dove si svolgerà in Puglia il G7/G20 non è stato ancora deciso dalla premier Meloni. Sono molto onorato di questo ruolo che ricopro: è un ruolo molto importante vicino al presidente del consiglio e ho iniziato a novembre scorso.
Sono andato al G20 a Bali in Indonesia, a settembre andremo al G20 in India, a Nuova Delhi, poi ci sarà il G7 in Italia e il G20 del prossimo anno sarà in Brasile.
D.: Quali saranno i punti focali del G20? Parlerete anche dell’Ucraina?
R.: Il G20 in realtà è un foro soprattutto economico. Nasce come meeting di dialogo dopo la crisi economica del 2008. Si tratteranno temi globali: si parlerà di clima, di ambiente, di industrializzazione, di sicurezza economica, di catene di approvvigionamento, di salute, di economia pura, di come far ripartire la crescita economica e di come farla ripartire, di come mantenere la libertà di commercio.
Verranno toccati marginalmente anche temi politici e del conflitto in Ucraina di cui poi si farà menzione nel comunicato finale. Principalmente è un foro di dialogo economico e si trattano temi dell’economia globale. Putin sinceramente non so se verrà. A Bali al G20 scorso non venne.
D.: Collabora a stretto contatto con la premier Meloni: qual è il tipo di rapporto con lei?
R.: È un rapporto di cooperazione, un rapporto di fiducia. Lavoro in base a quello che la premier Meloni mi indica. Lei mi detta la linea e cerchiamo di adeguarci e di adattarla: la Presidente del Consiglio ha il pieno possesso della situazione e sa dove vuole andare.
D.: Ritornerebbe volentieri come ambasciatore in Cina o in Arabia Saudita?
R.: Certo sono due sedi bellissime, interessantissime, importantissime. Da quando sono andato la prima volta nel 2016 ad oggi l’Arabia Saudita è cresciuta d’importanza, è un Paese centrale nei rapporti della regione del Golfo e del Medio Oriente, ma anche nei confronti dell’Asia.
La Cina naturalmente è un gigante in tema di economia anche se adesso ha qualche problema di crisi finanziaria e questo si risentirà così anche da noi prima o poi. L’onda dello shock cinese, se ci sarà, arriverà anche da noi. Se dovessi rinascere rifarei le stesse cose e ripercorrerei le medesime esperienze: mi sento molto privilegiato.
Sono stato poi molto fortunato perché sono arrivato in Arabia Saudita nel 2016 quando questa nazione ha cominciato ad uscire da un certo massimalismo religioso e ho trovato un’Arabia Saudita che sta cercando di normalizzare i suoi rapporti, di liberarsi da certe catene religiose, di essere un Paese più laico. È un Paese che guarda molto come stile di vita agli Emirati Arabi Uniti, all’Egitto e sicuramente cerca di emulare questi Paesi nell’ambito della società civile.
Luisa Fascinelli
Biografia di LUCA FERRARI
Classe 1961, l’ambasciatore Luca Ferrari entra in carriera diplomatica nel marzo 1986. Dopo alcuni incarichi a Mosca e Washington come primo segretario, è promosso Consigliere d’Ambasciata e nel gennaio del 2001 assume la direzione dell’Ufficio Medio Oriente alla Direzione Generale per i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente. Nel gennaio 2008 è promosso al rango di Ministro Plenipotenziario e confermato nella stessa sede in qualità di Ministro Consigliere, Portavoce e Capo del-l’Ufficio Stampa e legislativo.
Nominato Vicecapo Missione e Ministro dell’Ambasciata d’Italia presso il Regno di Spagna, assume servizio a Madrid il 22 settembre 2009. Nell’autunno del 2013 rientra a Roma in qualità di vice direttore generale per la Mondializzazione e le Questioni Globali presso la Farnesina dove rimane fino alla sua nomina ad Ambasciatore d’Italia nel Regno d’Arabia Saudita nel marzo 2016. Nell’ottobre 2019 viene nominato Ambasciatore d’Italia in Cina, paese in cui trascorrerà il periodo della pandemia fino al 2022.
L. F.