(da Lerici in di ottobre 2023)

Si è svolto il 19 agosto alla Rotonda Vassallo un dialogo sulla geopolitica internazionale intitolato “Dal Golfo alla Grande Muraglia, con la partecipazione degli ambasciatori Stefano Stefanini e Luca Ferrari.

Per il lericino Stefanini è un felice ritorno in quanto, avendo già scritto per noi nel numero di maggio 2009, ora ci ha concesso un’intervista in occasione di questo dialogo pubblico tra ambasciatori organizzato dal Comune.

Di seguito l’intervista di Luisa Fascinelli:

D.: Ambasciatore Stefanini ho qui il suo articolo che lei scrisse quasi 15 anni fa in cui parlava con nostalgia dei suoi anni passati alla scuola di Lerici e della sua carriera come ambasciatore.

Le chiedo ora di volerci spiegare come sono cambiati in questi ultimi 15 anni i rapporti tra le grandi potenze Stati Uniti d’America, Russia e Cina?

R.: Sono tornati a quello che sono stati normalmente durante la maggior parte della storia cioè a 15 anni fa, un periodo in cui si era aperta una prospettiva di coesistenza e collaborazione virtuosa tra le grandi potenze. In questi 15 anni si è tornati a una competizione di potere che, come abbiamo visto due anni fa con l’invasione dell’Ucraina del 20 febbraio 2022, può portare anche a guerre d’aggressione, quindi in questo momento abbiamo uno scenario internazionale che è dominato dalla competizione ai limiti del conflitto fra le grandi potenze.

D.: Cosa può fare l’Italia per la pace in Europa e in Africa?

R.: L’Italia da sola può far poco. Per quanto riguarda l’Europa la pace è stata rotta dall’invasione russa dell’Ucraina e quello che può fare l’Italia, come sta facendo, è di rafforzare la Nato e l’Unione Europea per creare una deterrenza che ha funzionato in passato nei confronti di eventuali altri disegni aggressivi da parte della Russia. In questo momento, la risposta per la pace europea è quella di rafforzare la deterrenza e poi, appena possibile, ricominciare a ricostruire quella architettura di sicurezza che era stata pazientemente realizzata con una serie di trattati ormai tutti disattesi durante la guerra fredda.

Il fatto che fosse stata ricostruita quell’architettura di sicurezza durante la guerra fredda dimostra che si può trattare anche tra avversari. In Africa mi sembra che l’Italia stia proponendo adesso il cosiddetto Piano Mattei, che ha in mente una cooperazione rafforzata con i Paesi africani, non soltanto per fare dell’Italia uno snodo energetico di forniture di gas che vengono dal sud ma anche per un rapporto di cooperazione e di sviluppo con i Paesi africani che serva non a eliminare ma a regolare e disciplinare. Altro grande problema è quello dell’immigrazione.

Il terzo problema è quello della sicurezza perché c’è tutta la fascia dei Paesi africani del Sahel in cui si è creata una forte penetrazione jihadista che si è affacciata anche in Libia. È  un problema che l’Italia non può affrontare da sola, ma deve farlo nell’ambito dell’Unione Europea e della Nato.

D.: Nel 2009 ci disse che avrebbe dovuto incontrare il vicepresidente Biden alla Nato. Che impressione ne ha riportato all’ora? Il suo giudizio nei suoi confronti dopo 15 anni è restato immutato o è cambiato adesso che è presidente degli Stati Uniti?

R.: In effetti lo incontrai di nuovo quando rappresentò la vice presidenza degli Stati Uniti alle celebrazioni del 156º anniversario dell’Unità d’Italia; io avevo lasciato la Nato ed ero diventato consigliere diplomatico del presidente Napolitano.

Il giudizio era positivo allora e rimane uguale adesso, in quanto ha avuto il grandissimo merito di strappare la presidenza a Trump: basterebbe questo per fargli un monumento. Ha affrontato delle elezioni difficili, non si era mai visto un candidato alla presidenza della sua età. A suo favore ha un buon bilancio di politica estera, soprattutto per come ha gestito il conflitto in Ucraina.

L’economia è un interrogativo. Però, se l’inflazione degli Stati Uniti sta calando senza che ci sia stata una stretta recessiva, gli Stati Uniti hanno una situazione che ci farebbe sognare: la disoccupazione al 3,5 % e il partito del presidente ha anche buone probabilità di vincere le elezioni nel 2024.

D.: Come vede il futuro dei rapporti tra Unione Europea, Stati Uniti e Russia nei confronti della guerra in Ucraina?

R.: In questo momento gli Stati Uniti e l’Unione Europea sostengono l’Ucraina nella guerra con la Russia, evitando accuratamente di entrare in guerra contro quest’ultima. Si è creata, con Vladimir Putin alla presidenza, una situazione per cui ora il dialogo è impossibile; se poi Vladimir Putin mettesse piede in Italia noi lo dovremo arrestare in quanto è colpito da un mandato di cattura internazionale. Bisognerà negoziare purché si tratti con tutti chiaramente, ma ora c’è un rapporto di incomunicabilità.

D.: Come vede il conflitto in Ucraina? La pace è vicina o lontana?

R.: La pace è lontana. La pace, nel senso di un trattato di pace in cui l’Ucraina e la Russia trovino una soluzione per tutte le cose su cui non sono d’accordo, in particolare l’annessione da parte russa della Crimea e dei territori del Donbass, non è all’orizzonte. Sarà possibile solo a fine anno quando si sarà esaurita, arrivando dove arriverà, la controffensiva ucraina.

Ho scritto un articolo per La Stampa che è uscito sabato, si potrebbe pensare a un armistizio ma un armistizio non significa pace. Armistizio significa semplicemente cessazione delle ostilità. Esempio di armistizio senza pace è quello coreano, che però dura da 70/75 anni mi sembra.

Il sindaco Leonardo Paoletti, citando l’ambasciatore lericino, commenta così questo evento:

Desidero ringraziare in modo particolare l’ambasciatore Stefanini, lericino doc, che ha portato il nome di Lerici nel mondo della politica e delle relazioni di altissimo livello e che oggi porta a Lerici personalità di primo piano del mondo diplomatico.

Nel prossimo numero  verrà pubblicata anche l’intervista all’ambasciatore Luca Ferrari, sherpa della premier Giorgia Meloni per il G 20 ed il G 7.

Luisa Fascinelli

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Qui sotto il link al numero di maggio 2009 di Lerici In con il precedente articolo sull’ambasciatore Stefano Stefanini.

https://www.iclerici.edu.it/pvw/app/default/pvw_img.php?sede_codice=SPME0039&doc=2119440&inl=1