immagine in evidenza di Ivana Jurašinović
(da Lerici In di gennaio e febbraio 2023)
Essendo la Gran Bretagna un’isola, non sorprende che la lingua inglese possieda un ampio vocabolario di origine marittima. Il mare, e più propriamente la navigazione, ha generato migliaia di parole e modi di dire che sono tuttora impiegati in svariati ambiti ove le loro origini sono spesso poco conosciute.
“To log in”,
ad esempio, la procedura che usiamo per accedere al nostro computer e alle nostre App, è un verbo frasale di antica origine marinaresca. A partire dalla fine del Seicento, infatti, il capitano di una nave aveva l’obbligo di registrare su un “log-book” (lett. libro del tronco) la velocità quotidiana dell’imbarcazione. Questa veniva calcolata buttando in mare un piccolo tronco attaccato ad una cima e misurando quanto tempo ci metteva a srotolarla tutta.
La corda aveva nodi equidistanti che venivano contati per misurare la velocità della nave e l’atto di trascriverla sul manuale di bordo veniva chiamato “to log in”.
“Feeling Blue”
(lett. sentirsi blu), invece, si riferisce a uno stato d’animo che va dalla tristezza alla malinconia fino alla depressione e chi ne soffre si dice abbia “the blues” (lett. i blu). L’origine di queste frasi idiomatiche nasce anch’essa da un’usanza marittima poco conosciuta: quando mori-va il capitano o uno degli ufficiali della nave, l’equipaggio issava bandiere blu e dipingeva una fascia blu lungo tutto lo scafo per segnalare un lutto. Queste venivano rimosse solo una volta che l’imbarcazione avesse fatto ritorno al porto di partenza.
Diversamente, l’origine di “as the crow flies”
(lett. come vola il corvo), che significa in linea d’aria, risale a tempi ancora più antichi, più precisamente ai vichinghi che erano soliti usare un corvo, come la Bibbia dice che fece Noè, per trovare terra ferma. Se il corvo tornava allora significava che non aveva trovato un approdo mentre, se non tornava, l’imbarcazione vichinga puntava la prua in direzione del volo del corvo finché non sbarcava sulla costa più vicina.
Il modo di dire “let the cat out of the bag”
(lett. togliere il gatto dal sacco), invece, si riferisce al “cat o’ nine tails”, il gatto a nove code, una frusta dotata di nove strisce di cuoio appesantite da chiodi che veniva usata come strumento di punizione e tortura sulle navi inglesi. Dopo l’uso la frusta veniva riposta in un sacco, perciò, quando il capitano veniva a conoscenza di tentativi di ammutinamento, atti di insubordinazione o altre cose che non gli andavano a genio, il gatto veniva tolto dal sacco ed erano guai per i malcapitati che si erano fatti scoprire.
Oggi questa frase significa svelare un segreto per sbaglio o per sbadataggine ad es: “Jane let the cat out of the bag to her ex that she was pregnant” (Jane si lasciò sfuggire al suo ex di essere incinta).
Di origine piratesche è invece la frase “above board” (lett. sopracoperta).
Infatti, in passato, molte navi incaute si lasciavano affiancare da imbarcazioni che sembravano innocue solo per scoprire troppo tardi che queste nascondevano pirati spietati sottocoperta.
Per questa ragione, ancora oggi, quando si vuole dire che una cosa è onesta o sincera la si descrive come essere “above board” ad es: “His accountant assured him the financial plan was above board” (Il suo commercialista gli assicurò che il piano finanziario era legittimo).
“Loose cannon” (lett. cannone slegato),
invece, è un termine che risale a secoli fa, quando le navi da guerra legavano i cannoni per evitare che questi si spostassero in navigazione. Spesso però, durante tempeste o battaglie, poteva succedere che i cannoni, che pesavano una tonnellata o più, si slegassero, diventando un pericolo serio sia per l’equipaggio sia per la nave. “Loose cannon” è tuttora utilizzato per descrivere qualcuno che è fuori controllo e che per questa ragione può fare danni ad es: “John drinks on the job; he’s become a loose cannon” (lett. John beve al lavoro. È diventato pericoloso).
Molto diverso è il significato di “loose end” (lett. estremità libera)
che sulle navi indicava una cima che non era attaccata a niente. Da questa sua inutilità, infatti, deriva il suo significato metaforico usato tuttora nella frase idiomatica “to be at a loose end” che vuol dire senza avere niente da fare ad es: “After university, I was at a loose end until I found a job” (Dopo l’università non ebbi niente da fare finché non trovai lavoro).
Come spero di avervi mostrato con questi pochi esempi, chiunque parli o scriva in inglese come del resto il popolo britannico stesso – non è mai lontano dal mare.
Aubrey Hill www.hillaubrey.com