(con tre video storici)
Anteprima (da Lerici In di agosto 2023)
A rievocare l’impresa più luminosa del REX, quella della conquista del Nastro Azzurro, con nuovi contributi storici di alto valore documentale è il nostro amico scrittore Flavio Testi con la gradita collaborazione di Daniela D’Esposito.
Daniela D’Esposito è la nipote di Adolfo D’Esposito (ultimo comandante del REX e già dell’Augustus, del Roma, del Conte di Savoia, del Conte Grande e capo marittimo della Soc. Italia a Napoli). SF
Il record Nastro Azzurro
(Blue Ribbon o Blue Riband) era originariamente legato alle corse dei cavalli. Nella prima metà dell’Ottocento, il contesto cambiò e divenne una competizione di velocità tra velieri che trasportavano la lana australiana o il té cinese in Inghilterra. Con l’era del vapore, la tratta di maggiore interesse divenne quella dall’Europa agli Stati Uniti, cioè la traversata dell’Atlantico con la Corrente del Golfo in contrapposizione al tragitto da compiere.
Nel 1839 i velieri impiegavano 34,5 giorni dall’Europa all’America del Nord e con le navi a vapore a due pale il tempo scese a 17,5 e 15,5 giorni.
Dal 1856 al 1875 il Blue Ribbon rimase alle compagnie inglesi Cunard e White Star che se lo contendevano ogni viaggio e nel 1898 fu dei tedeschi. La Cunard con il Lusitania e il Mauretania lo riconquistarono dal 1909 al 1929, poi passò nuovamente ai tedeschi con l’Europa e il Bremen che lo detennero sino al 1933 quando il record fu strappato dal REX, unico transatlantico italiano nella storia del Nastro Azzurro a vincere la competizione, con una velocità media di 28,92 nodi (53,59 Km/ora), ottenendo anche la palma della nave più bella per l’armoniosità delle linee architettoniche generali, facendo così arrabbiare Hitler.
Il comandante Francesco Tarabotto, che il 19 luglio 1933 era sul ponte del REX ancorato a New York e salutava agitando il suo berretto i sorvolatori atlantici di Balbo che lo sorvolavano (foto sopra), l’11 agosto 1933 alle18,30 era partito a tutta forza da Gibilterra alla conferma del marconista che i trasvolatori di Italo Balbo erano già ammarati alle foci del Tevere, quale ideale passaggio di testimone tra il rientro dalla trasvolata e l’impresa del REX in Atlantico.
Nel terzo e nel quarto giorno di navigazione il mare divenne agitato, ma il comandante Tarabotto mantenne, anzi aumentò leggermente, la velocità anche se la nave subiva movimenti di rollio e beccheggio. Ogni giorno venne esposta sui ponti una tabella con le miglia percorse e la velocità raggiunta. Nella sala macchine il gruppo dei manutentori era stato rafforzato, uno dei macchinisti svenne e venne portato in infermeria ma appena si riprese chiese di ritornare al suo turno di lavoro.
Superati i 27 nodi, la nave non aveva alcuna vibrazione, quasi volasse, senza far percepire l’elevata velocità.
Durante l’ultimo giorno di navigazione il mare agitato si calmò, ma sorse una fitta nebbia e a quel tempo le navi non erano dotate di radar. Il comandante Tarabotto dopo una breve riflessione, ordinò alla sala macchine: “Avanti a tutta forza!”. Fece azionare i segnali sonori ogni pochi minuti per indicare la presenza della nave e ordinò al marconista di trasmettere incessantemente: “Qui S/S REX. A tutte le unità in ascolto. Posizione 41°57′ Lat Nord, 46°51′ Long West, direzione Ambrose. Attenzione, attenzione: stiamo arrivando a 30 nodi, ripeto 30 nodi” per chiedere via libera sulla sua rotta.
Alle 4.40 del mattino del 16 agosto il REX sorpassò la nave faro di Ambrose, senza fermarsi per fare salire il pilota.
Il REX era arrivato in anticipo di ben 27 ore e 20 minuti percorrendo 3.181 miglia da Gibilterra ad Ambrose in 4 giorni, 13 ore e 58 minuti ad una velocità di 28,92 nodi (53,59 Km/ora, come un motoscafo da corsa!), un nodo più veloce del Bremen e dell’Europa della compagnia Norddeutscher Lloyd (rispetti-vamente 27,91 e 27,92 nodi).
I FESTEGGIAMENTI
All’arrivo a destinazione il sindaco di New York John P. O’Brien salì a bordo per una cerimonia di congratulazioni con il comandante e gli ufficiali. L’orchestra di bordo venne invitata ad esibirsi nel teatro Radio City Music Hall di New York, e il concerto venne trasmesso in diretta alla radio americana.
Ad ognuno dei 1.118 passeggeri fu consegnato un certificato di partecipazione alla traversata del Nastro Azzurro con i dettagli e la rotta del viaggio, firmato dal comandante Tarabotto a ricordo della partecipazione.
Il 17 Agosto 1933 il comandante Francesco Tarabotto offrì allo Stato Maggiore (il gruppo di ufficiali di coperta e di macchina che conducono la nave e prendono le decisioni di rotta e velocità nei quattro turni di guardia) la colazione della vittoria del Nastro Azzurro. Questo convivio (foto sopra) fu spostato dalla mensa ufficiali al salone da pranzo di prima classe (condizionato ed ozonizzato), allestito aggregando i singoli tavolini in un unico tavolo in grado di ospitare tutti i partecipanti.
Il Menù fu stampato a bordo su cartoncino, particolarmente curato e con portate di alta qualità, come tradizione sul transatlantico REX. Analoghi pranzi vennero organizzati nelle altre mense di bordo (marinai e sottufficiali di coperta e macchina, personale alberghiero) per il festeggiamento dell’equipaggio.
Il 26 agosto 1933 il REX rientrò a Napoli, al molo Angioino, mentre a terra un’enorme folla applaudiva freneticamente. Sul Ponte Lido, ad aspettare il ministro Costanzo Ciano, vi era l’intero equipaggio in uniforme bianca (sia di macchina che di coperta), schierato intorno alla grande piscina scoperta (foto sotto), che ascoltò il suo discorso di riconoscenza e ringraziamento per l’affermazione mondiale.
Il Nastro Azzurro, che sembrava essere esclusivo privilegio delle marine americane, francesi, inglesi e tedesche, grazie ad una sapiente organizzazione e grande perizia fu dell’Italia, che sarebbe stata adesso messaggera sui mari del mondo della propria grandezza e civiltà.
Furono conferite le onorificenze: Grande Ufficiale della Corona d’Italia al com. Francesco Tarabotto e al dir. macchina Luigi Risso.
Onorificenza della Croce di Ufficiale: Vittorio Badaracco, capo macchinista
Cavalieri: Adolfo D’Esposito, Nicolò Dodero, Attilio Bocca, Antonio Capezza, Lionello Misuri, Renato Graziano, Renato Regolini, Salvatore Milazzo, Enzo Patrignani, Ercole Vallarino, Alcide Bertucci, Silvestro, Pollicino, Carlo Campodonico, Giovanni Canepa, Ernesto Russo, Luigi Bozzo, Roberto Sbolgi, Cesare Dell’Aquila.
A tutto l’equipaggio fu consegnato il diploma di partecipazione al viaggio del Nastro Azzurro e una speciale medaglia commemorativa.
Il 28 agosto alle 13.00 il REX attraccò a Genova con cerimonie di benvenuto a bordo e congratulazioni da parte di tutte le autorità locali e dei rappresentanti dei sindacati dell’Ansaldo e della Gente di Mare a bordo.
Poco meno di tre mesi dopo, il 25 novembre 1933 tutto l’equipaggio di 850 persone venne invitato a Roma con un treno speciale da Genova. Alla stazione Termini furono accolti da una calorosa manifestazione di cittadini e viaggiatori. Alle 9,00 l’equipaggio si radunò in piazza Esedra e, preceduto dal Nastro Azzurro, dai gagliardetti del REX della Confederazione della Gente di Mare e dalla banda di bordo sfilò lungo via Nazionale sino al Quirinale a rendere omaggio al Sovrano.
Nel pomeriggio Tarabotto e il suo equipaggio si recarono a palazzo Venezia per il saluto del governo e dei ministri, Resero quindi omaggio alla tomba del Milite Ignoto prima di rientrare a Genova.
A circa un anno dalla conquista del Nastro Azzurro, il 20 agosto 1934, la società Italia di Navigazione comunicò che il REX avrebbe potuto chiedere anche il record del Nastro Azzurro per la traversata inversa, da New York a Gibilterra. Il suo tempo era stato di 4 giorni, 16 ore e 15 minuti, lo stesso detenuto dal tedesco Bremen con 28,51 nodi ed inferiore di 2 ore e 39 minuti al Conte di Savoia (4 giorni, 18 ore e 54 minuti, con una media di 27,63 nodi).
Questo evento confermava le ottime qualità nautiche del REX, la potenza ineguagliata dei suoi motori e le capacità tecniche, progettuali e costruttive dell’Ansaldo e dell’equipaggio.
Daniela D’Esposito
Flavio Testi