La pallanuoto a Lerici dal 1923
(da Lerici In di agosto 2023)
L’idea di scrivere un libro sulla pallanuoto a Lerici non è recente, almeno una decina di anni fa Carla Giunchi, la no-stra bibliotecaria per eccellenza che ricordo con grande rimpianto, mi chiedeva di farlo, era stata una mia sostenitrice negli anni ‘60 quando ero un giocatore del Lerici Sport e le partite erano seguite dall’intero paese, con un tifo meraviglioso, al molo di Lerici. Ogni volta che entravo nella Biblioteca Andrea Doria, mi chiedeva “Ma allora lo hai cominciato questo libro?” veramente non diceva proprio così… perché me lo chiedeva in dialetto!
“Carletta” era molto arguta e simpatica, le risate, gli aneddoti su episodi di gioco e sui giocatori di quegli anni, con lei erano in un continuo crescendo, come si suol dire scorrevano a fiumi.
Quando due anni fa Alessandro Sammartano, presidente della Società, mi ha chiesto di scrivere un libro sulla pallanuoto a Lerici ho deciso di farlo. L’idea mi balenava nella mente da un po’ di tempo in quanto non volevo disperdere la memoria di uno sport che per me, ma anche per il nostro paese è stato importante e vitale.
L’incipit del libro riguarda la mia esperienza, le motivazioni che mi hanno portato a scegliere questo sport, e proprio per la celebrazione del Centenario sono partito dalla data fatidica del 1923 ripescando le rare notizie sui giornali dell’epoca, “impresa” che mi ha comportato un lungo lavoro di ricerca alla Biblioteca Mazzini di Spezia.
Mi sono soffermato a lungo sulla Lerici degli anni ‘50, perché utilissime e gradevoli sono state le informazioni che ho ricavato da chiacchierate e interviste fatte al mitico Francesco Giovacchini, a Giovanni Biaggini, Bepi Baldassarri, Maurizio Baldassari, Gian Luigi Porro e Vittorio Perazzo, tutti giocatori del Lerici Sport di quegli anni senza dimenticarmi della vera gloria del nuoto lericino Jose Baracchini.
Ricca di informazioni è poi la parte inerente gli anni che mi riguardano più da vicino, gli anni ’60 sino al 1980 e qui numerosi sono stati i contributi rilasciati da un gruppo di giocatori che in quell’arco di tempo si sono succeduti nel Lerici Sport.
Di ampio spessore è poi la parte dedicata a resoconti giornalistici ricavata da una lunga ricerca alla Biblioteca Mazzini della Spezia sui quotidiani dell’epoca a partire proprio dal lontano esordio del 1923.
Ma torniamo a me e ai miei inizi: non posso evitare di ripercorrere alcuni ricordi della mia adolescenza, rivedo la Lerici della fine degli anni cinquanta, che era un mondo magico per noi ragazzi sempre a contatto di quel mare in cui ci immergevamo a giugno per uscirne a fine settembre, all’inizio del nuovo anno scolastico.
Il mare era tutto nostro, dal molo alla Venere Azzurra, tutti i giorni eravamo in acqua, in assoluta e totale libertà, in quegli anni ogni lericino era un abile nuotatore e tuffatore. Accanto a questo incessante divertimento, verso gli undici anni, ho cominciato a interessarmi alla pallanuoto senza perdermi né un allenamento né una partita in casa della squadra del Lerici che in quegli anni (in particolare nel 1958), vedeva inseriti parecchi lericini ma anche giocatori che venivano da fuori.
Di questo ne parlerò poi dettagliatamente in modo organico. In quello stesso periodo nascevano le prime organizzazioni di scuola dei pulcini, erano tutte formate da ragazzini e amici della mia età che con me avevano iniziato a giocare.
Ricordo che si erano formate quattro squadre di pulcini che partecipavano ai corsi, eravamo tantissimi, quasi tutti i ragazzi di Lerici; il caso volle che avessimo ottimi allenatori, i fiorentini Remo Braschi e il grande Tullio Pandolfini oro olimpico per la pallanuoto nel 1948 a Londra che, dopo aver giocato nella Florentia, era passato nel 1949 all’Andrea Doria di Genova e infine nel 1955 al Lerici Sport.
Cercherò di spiegarvi come Braschi e Pandolfini finirono a Lerici: il tramite sicuramente fu Giovanni da Pozzo, grande giocatore della squadra che alla fine degli anni ‘40 andò a giocare all’Andrea Doria e qui senz’altro nel 1949 incontrò Pandolfini facendogli presente la necessità, per migliorare lo stato della squadra lericina, di avere uno straordinario pallanuotista e un eccellente allenatore.
Questa cosa era stata fortemente voluta dall’armatore Giobatta Bibolini, allora presidente del Lerici Sport, intenzionato a tutti i costi a portare il Lerici dalla serie C alla serie B.
Era il 1955 quando Pandolfini accettò, e sicuramente a quel punto allertò Remo Braschi, suo amico e giocatore della Florentia, che venne a Lerici nel 1957; questa scelta fu per noi fu una vera fortuna. Dal 1958 comincia la mia storia di giovane giocatore.
In questo libro traccerò molte pagine di una storia di pallanuoto e di Lerici che indirizzarono un gruppo di giovani da una piccola esperienza di provincia a una improvvisa trasformazione in una realtà sognata e inaspettata, in cui aspirazioni, desideri, fatica, ci fecero indubbiamente crescere su piani e aspetti diversi.
La nostra avventura, oltre che essere sportiva, fu anche formativa, esistenziale e culturale. Penso ai viaggi, alla socializzazione, alle trasferte a contatto con altri paesi in momenti storici di grande trasformazione. Questa esperienza senza dubbio incise su di me profondamente e per questo non posso che ringraziare il Lerici Sport.
L’augurio oggi è che la squadra prosegua il percorso positivo che ha intrapreso per salire a posti più alti e che la coesione, lo spirito di comunità, possa trovare una forma di partecipazione dell’intero paese che nei miei anni era sicuramente una delle molle propulsive che servirono a rendere grande il Lerici Sport.
Forse il “sogno realizzato” della piscina coperta alla Venere Azzurra potrebbe essere l’input per ricreare quello spirito di solidarietà, partecipazione e quel tifo che è andato perduto nel tempo.
Il Lerici Sport ha deciso di vendere il libro solo alla Piscina “Cicci Rolla” alla Venere Azzurra, al prezzo di 15 euro.
Alessandro Manfredi