(da Lerici In di aprile 2019)

Anche se l’inglese è una lingua germanica, oltre la metà dei suoi vocaboli sono di origine latina grazie principalmente all’invasione normanna che rese il francese la lingua di corte per quasi tre secoli. Questo fece sì che le parole francesi, a volte sotto forme diverse, entrassero a fare parte della lingua britannica. Infatti, uno dei vantaggi dell’inglese è che, spesso, la stessa frase, ad esempio:

“John e un suo collega andarono dal loro capo a parlare della loro paga”,

può essere scritta privilegiando Germanic English. Ad esempio:

“John and a coworker went to speak to their boss about their pay”,

O usando prevalentemente Latinate English. Ad esempio:

“John and a colleague visited their employer to discuss their salary”.

Come si può notare, la prima frase, a differenza della seconda, è molto meno formale, essendo formata da parole semplici composte da poche sillabe che rendono il testo facilmente comprensibile. Inoltre, la prima frase risulta più universalmente efficace perché la maggior parte delle persone che conoscono l’inglese non ha studiato latino né conosce lingue di origine latina.

Al contrario, gli accademici e gli intellettuali anglofoni in generale, che comunicano con un pubblico più ristretto e colto, preferiscono usare il Latinate English per sfruttare questa ricchezza lessicale e mostrare la loro erudizione. Mentre coloro che, come i politici, vogliono comunicare con un pubblico più ampio e in media meno colto, tendono a privilegiare l’uso del Germanic English per assicurarsi di essere compresi da tutti.

I grandi oratori come Churchill erano particolarmente consapevoli della differenza tra i due tipi di vocabolario. Infatti, il famoso uomo di stato sapeva bene che quando scrivi libri ti puoi permettere il lusso di usare Latinate English, ma quando devi ispirare un popolo a combattere e devi chiedere aiuto ad una superpotenza come l’America, ti conviene usare Germanic English.

Ad esempio: il 9 febbraio 1941, lo statista conclude il suo discorso radiofonico alla nazione con le seguenti parole:

“Give us the tools and we shall finish the job”.

(Dateci gli strumenti e finiremo il lavoro.)

Non è un caso che, ad eccezione di “finish”, che è di origine latina, le rimanenti nove parole siano tutte di origine germanica.

Churchill avrebbe potuto usare sostantivi e verbi di chiara origine latina:

“Furnish us with the instruments and we shall complete the assignment”.

Ma sarebbe sembrata l’istanza di un professore pedante ad una commissione accademica, non la richiesta di supporto di un leader ad una forza alleata.

Se vi convenga usare vocaboli inglesi di origine germanica o latina dipenderà dunque dal tipo di testo, dal suo utilizzo e specialmente da chi lo leggerà. Ad esempio, chi deve tradurre un libro scritto in italiano, spagnolo o francese farà giustamente largo uso di Latinate English per avvicinarsi il più possibile all’originale nel tentativo di preservare lo stile dello scrittore o scrittrice. Ma spesso questa logica viene erroneamente estesa anche alla traduzione della comunicazione aziendale scritta in queste lingue.

A differenza della letteratura, lo scopo della comunicazione aziendale è di trasmettere messaggi commerciali facilmente comprensibili a tutti. La gran parte delle persone che legge in inglese non è madrelingua né inglese, né italiana, né spagnola o francese, ma parlerà cinese, arabo, indiano, russo, tedesco e così via.

Perciò, se traduciamo una comunicazione aziendale usando principalmente Latinate English, è vero che rispecchieremo più fedelmente lo stile dello scrittore o scrittrice, ma il messaggio sarà meno comprensibile alla stragrande maggioranza dei nostri lettori. Per esempio:

“We will commercialise the complete range of our products globally and simultaneously”.

Sarà meno facilmente comprensibile alla maggior parte dei lettori che, ad esempio:

“We will sell all our goods all over the world at the same time”.

Questo, nonostante il messaggio che desideriamo venga recepito sia sostanzialmente lo stesso:

“Potrete comprare i nostri prodotti ovunque nel mondo e allo stesso momento”.

Pertanto, quando usiamo l’inglese per spiegare cosa fa la nostra impresa e in che maniera aggiungiamo valore, conviene usare parole di origine germanica.

Il messaggio risulterà più conciso e sarà più semplice da leggere, comprendere e ricordare.

Aubrey Hill (aubrey.hill@bizenglishsrl.com)

List of Germanic and Latinate equivalents in English

https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_Germanic_and_Latinate_equivalents_in_English